– Il cielo stellato sopra di me ci sta, ma la legge morale?
Si presenta così lo studente al quarto anno di liceo artistico, in affanno per la resa dei conti finale. Mi ha chiesto una consulenza di comunicazione per sapere come fare bene queste ultime interrogazioni. Sic!
Lavoriamo insieme sulla sua Mappa delle Risorse, da cui emerge una spiccata attitudine per i giochi di parole e una non meno marcata capacità di sintesi, unite a notevoli competenze nella lettura delle immagini.
È nato un poeta!
Con queste risorse ti aspetteresti un poeta in erba. E invece no. Le materie che ha irrimediabilmente “sotto” sono italiano e filosofia. I suoi temi, in effetti, si presentano come tweet annacquati del tipo: #verifica di italiano su Leopardi.
– Sempre caro mi fu quest’ermo colle… Bella zio non ci sto dentro!
– E se anche Giacomo Leopardi fosse uno che non ci stava dentro?
– In che senso?
– Guarda davanti a te, la vedi quella siepe?
– ?
– Clicca un pò qui
Adesso comincia a starci dentro a tal punto che la sua faccia rispecchia le espressioni di Elio Germano-Giacomo Leopardi.
– E dunque lui si fa un film: quello che non può vedere se lo immagina come vuole lui, cioè pieno di spazio. Ecco perché s’intitola L’ Infinito!
Chi conosce i limiti della possibilità?
Da qui a comprendere che ci sono sempre delle possibilità il passo è breve. Il mio studente ha già cominciato a mettersi in movimento, anche fisicamente. Scatta in piedi e prende ad andare avanti e indietro per la stanza.
– Si, però la filosofia è troppo sbatti! Per esempio questa storia del cielo stellato sopra di me forse ci sta anche, almeno lo vedo. Ma la legge morale?
E se fosse uno slogan?
-Hai presente la pubblicità? Com’è che ci sono frasi che funzionano talmente bene da entrare nel linguaggio di tutti i giorni?
Lo invito a citare i primi cinque slogan che gli vengono in mente. Li vediamo insieme, facciamo persino un poco di analisi grammaticale che non guasta mai. Poi gli servo il piatto forte del menu: desiderio viene dalla parola latina che significa stella.
Ecco perché quando vedi una stella cadente devi esprimere un desiderio!
Il cielo stellato è l’infinito delle possibilità, tu ne scegli una e quella diventa la tua stella, la tua buona stella, il tuo desiderio. E poi puoi sceglierne un’altra e poi un’altra ancora; ne avrai per tutta la vita. La legge morale è come decidi di usare il tuo desiderio.
Ha capito, lo vedo. Gli si illumina lo sguardo. Non è nemmeno più troppo preoccupato delle interrogazioni di recupero dalle quali, fino a poco fa, sembrava dipendere tutta la sua vita.
– Ma, secondo lei, ogni filosofo aveva il suo slogan?
-Intendi qualcosa come: cogito ergo sum? Sai che non ci avevo mai pensato, però sì, può essere. Forse non li chiamavano esattamente slogan, ma l’idea è un pò questa.
-E allora trovo lo slogan di ogni filosofo e me li imparo tutti per la verifica.
-Interessante. Su cos’è la verifica?
-Tutto il programma di quest’anno da…come si chiama…Tommaso D’Aquino a Kant.
Deglutisco e non sono sicura che la mia reazione passi inosservata. Ma lui è già molto oltre, verrebbe da dire che sta uscendo a riveder le stelle. Sta già seguendo la sua Via Lattea. Impugna lo smartphone. Chissà cosa digiterà come chiave di ricerca.
Lo accompagno alla porta. Mi ringrazia. Al suo posto è rimasta la Mappa delle Risorse spiegazzata e scarabocchiata. Non gli serve più. Bel lavoro! Buon cammino, ragazzo!