• Passa al contenuto principale
  • Skip to footer

Metodo Colloquio

raccontare, esplorare, relazionarsi

  • Home
  • Chi è il counselor
    • La mia storia
    • Contatti
    • VitAbilità
  • Cosa ti propongo
    • MAIT
    • Trasformazioni
    • Argentovivo
  • Come
    • Vedersi
    • Camminare
    • Scrivere
    • Imparare
  • Dove
  • Storie
Sei in Home » Storie » Connessioni che creiamo per comprendere il mondo

Connessioni che creiamo per comprendere il mondo

28 Novembre 2019 da Monica Emma Della Giustina

Creare connessioni ci permette di comprendere il mondo che ci circonda: lo facciamo da sempre, anche se oggi “essere connessi” significa trovarsi collegati alla rete, costantemente presenti e disponibili agli scambi.

Creiamo connessioni per fare ordine tra le nostre idee. Ognuno di noi ha una propria mappa, una rete di collegamenti del tutto personali che generano significati solo in parte condivisibili. Molte connessioni sono create dalla cultura e dal tempo in cui viviamo e le diamo per scontate, ma basta cambiare posizione e la nostra rete comincia a smagliarsi.

disegno di testa di profilo con stilizzazione di cervello con le sue connessioni circondata da una luce bianca che irradia lo spazio blu scuro intorno a sé
Cerca sempre nuove connessioni per illuminare il mondo intorno a te

Per me che sono nata e cresciuta in Europa è stato facile assimilare l’immaginario del Natale innevato con il babbo natale inventato dalla Coca Cola, ora però che mi trovo in Australia mi riesce arduo collegare nella mia mente l’abete addobbato, la slitta e le renne con i passanti in infradito. Se però fossi nata e cresciuta qui mi parrebbe del tutto “naturale” festeggiare la vigilia con il barbecue sulla spiaggia. Negli anni a venire, tuttavia, grazie a questa esperienza, il puntino-Natale nella mia personale mappa sarà collegato anche con il puntino-vacanze-estive. Così avrò ampliato un poco la mia conoscenza del mondo.

Unire i puntini

Viaggiare, cambiare punto di vista, parlare altre lingue, conoscere persone estranee al nostro ambiente consueto…sono tutte esperienze attraverso le quali assimiliamo nuovi punti che poi collegheremo tra di loro, ampliando la nostra mappa. E questo possiamo farlo ad ogni età. Anche leggere, studiare, vedere film funziona benissimo per continuare ad esplorare.

Due scritte WE - noi e ME - io in connessione tra loro, che si rispecchiamo come in un lago
Le connessioni egocentriche sono storie che ci isolano e ci tengono intrappolati

Eppure si verifica uno strano fenomeno: più aumentano le possibilità di scambio, più sembra crescere la nostra resistenza: ci siamo noi (in genere quelli che hanno ragione) e gli altri (che hanno torto). Come mai siamo tanto impauriti? Come accade che le mappe altrui ci spaventino? Forse perché è impossibile sapere veramente cosa pensi l’altro?

Intrappolati nella propria rete

Dismettere l’abitudine a pensare che debba esserci necessariamente un avere ragione contrapposto a un avere torto è una conquista che cambia la vita. Sarò sempre grata alla persona dalla quale ho appreso che: “l’altro ha ragione, non le sue ragioni, ha ragione e basta”. Me lo ripeto ogni volta che incappo in un nodo da sbrogliare. Il mio pilota automatico continua a entrare in azione con grande tempestività: “hai ragione tu, è l’altro che si sbaglia“, devo disinnescare il meccanismo e chiedermi “come funziona lei/lui che si sta comportando in maniera così – apparentemente – assurda?”

È utile controbattere punto per punto le ragioni dell’altro?

Con il tempo ho preso a considerarlo un puntiglio inutile, soprattutto perché mi distrae dalla possibilità di esplorare la sua mappa. Riuscire a vedere qualcuna delle connessioni dell’altro, apre la possibilità di connettersi dall’esterno, di collegarsi a uno dei suoi punti e, se lo si vuole, crearne di nuove.

Connessioni: rete di cavi verdi uniti tra loro da snodi di metallo.
Quando leggi un libro entri nel sistema di connessioni dell’autore

Proprio oggi visitando una mostra di storia locale ho fatto un’esperienza piuttosto istruttiva. I curatori hanno piazzato al centro dell’area espositiva un paio di map-o-matic machine: computer camuffati da carrettini del gelato di altri tempi. Quando ti avvicini allo schermo, un programma dalla grafica assai elementare ti invita a scegliere due temi apparentemente scollegati da altrettante liste poste una a destra e una a sinistra; poi ti chiede di premere un pulsante e in pochi secondi ti propone una connessione su misura per te. Il tuo itinerario personalizzato viene stampato su una striscia di carta simile a uno scontrino dove sono indicati cinque o sei punti di collegamento e la loro collocazione all’interno della mostra. In questo modo hai la sensazione di poterti confezionare non uno ma svariati itinerari su misura per te.

Connessioni sotterranee delle radici rispecchiate della connessioni visibili dei rami.
Occorre un sistema complesso di connessioni per portare alla luce un progetto e mantenerlo in vita

Conclusione, davanti a un numero finito di fenomeni o di fatti, le possibili combinazioni che se ne ricavano sono molteplici, così come molteplici sarà l’uso che ne farà ciascuna persona. Possiamo davvero sostenere che una mappa sia più giusta di un’altra? Vogliamo rinunciare alla possibilità di vedere connessioni che mai avremmo immaginato? Ci piace davvero l’idea che le nostre mappe vengano considerate spazzatura da qualcuno che vede le cose diversamente?

Tessitori di reti

Il verbo connettere contiene in sé la parola net, rete. Etimologia fantasiosa e filologicamente non corretta? Falso amico? Probabilmente sì, però utile per memorizzare un concetto: siamo tutti collegabili. Allora usiamo la nostra intelligenza per costruire reti. Nella mitologia greca, Atena, dea dell’intelligenza, era anche una provetta tessitrice. E anche noi, ogni giorno, tessiamo la trama della nostra vita. Carpe diem.


  • Mettiti nei tuoi panni e
    dillo con parole mie

  • Lasciare spazio alle risposte
    per diventare più intelligenti

Archiviato in:Riflessioni Contrassegnato con: communication skills, vitabilità

Footer CTA

Copyright © 2023 Monica Emma Della Giustina · Privacy Policy · Cookie Policy · Condizioni Generali d'uso · Realizzato da Kaiten Design

Go to mobile version