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OK boomer. Lo prendo come un complimento

signora eccentrica che tenta di fare un selfie

i boomer: 60/70enni alle prese con il mondo digitale

OK boomer l’ho sentito per la prima volta qualche mese fa da mio figlio millenial.

Dovevo caricare il certificato vaccinale attraverso la app di una compagnia aerea per poter fare il checkin online. Il formato che avevo nella memoria della applicazione sul mio smartphone non era adatto allo scopo quindi era necessario che mi collegassi al portale della sanità, scaricassi il certificato in pdf per trasferirlo nell’apposito spazio della compagnia aerea. Il processo – relativamente più difficile da descrivere che da eseguire – andava effettuato tramite la scomoda tastiera dello smartphone perchè il computer, che pure avevo in albergo, non ero riuscita a connetterlo né con il wifi dell’hotel, né con il mio hotspot.

OK boomer: nessuno ti prenderà mai sul serio se digiti un testo con un solo pollice o, peggio ancora, con l’indice

Ma cos’è questa mania di conservazione di far durare uno smartphone 4, 5 perfino 6 anni? Un android, per di più? Confesso di non aver capito nulla: né cosa ci sia di riprovevole nel far durare gli oggetti, né quale minaccia si nasconda dietro il sistema android, a parte il nome un poco sinistro che a me fa venire in mente un mostro alla Frankenstein. In quanto alla goffaggine con il touch screen ammetto che a volte mi sento come se stessi usando il braccio meccanico di un escavatore per infilare un ago.

Sta di fatto che il figlio millenial non mi è stato di alcun aiuto pratico, o meglio, non ha voluto esserlo a causa della mia obsolescenza anagrafica e tecnologica: un caso disperato.

OK boomer, continua così e non disturbare il conducente

Vorrei poter affermare che si tratta della consueta arroganza dei giovani, senza la quale è quasi impossibile cominciare a farsi strada nel mondo, unita a una certa dose di mansplaining, ma sarebbe riduttivo.

Presbiopia

Non è raro vedere un boomer che fissa lo schermo dello smartphone tenendo gli occhiali sulla fronte: un miope cui la prosbiopia ha corretto il difetto precedente. Molti di noi 60/70enni sono così: dopo anni di agiatezza in cui non abbiamo avuto bisogno di spingere lo sguardo oltre i confini della nostra zona di comfort, ci ritroviamo davanti agli occhi un mondo delle dimensioni di uno schermo che ci sembra di mettere a fuoco, ma di cui vediamo ben poco e comprendiamo ancora meno.

Guardando i “giovani” – e i Millenial cominciano a non esserlo più tanto – e captando al volo frammenti dei loro discorsi, mi sto facendo l’idea che il gap generazionale sia una questione di spazio e non di tempo. Loro sono in più luoghi simultaneamente; noi siamo dove ci troviamo fisicamente, a meno che l’Alzheimer non ci trasporti in un’altra dimensione.

Un’amica boomer mi ha raccontato di aver iniziato la lettura di un libro sul metaverso e di non capire di cosa si tratti. Riflettendoci, mi domando se a ostacolare la sua comprensione fosse precisamente la lettura di un libro. Intendiamoci i libri sono i mattoni della nostra vita, la lettura è un’attività meravigliosa e di straordinaria potenza. Tra l’altro è anche un ottimo esercizio per praticare mondi altri, ma non è lo strumento conoscitivo adatto a questa particolare esplorazione.

ok boomer: il media è il messaggio

Destinazione obsolescenza?

E quindi? Non se ne fa più nulla? Schiere di pimpanti chiome argentee, fiere e non meno arroganti degli arroganti giovani d’oggi sono inesorabilmente destinate al macero? Faremo la fine delle enciclopedie in venti volumi comprate a rate dai nonni per custodire in casa propria lo scrigno di tutti i saperi?

La risposta non la conosco. Posso tentare una spiegazione esperienziale attingendo alle tecniche dello yoga: mi riescono ancora il mezzo ponte, l’aratro e l’albero ma la verticale e la ghirlanda sono fuori dalla mia portata. Posso avere degli account, pubblicare post di 710 parole e controllare gli insight. Ma non posso essere altro che qui, ora. E ho la sensazione che i figli millenial siano quanto mai irritati dalla presenza di un’ava tra i propri follower.

Conclusione: OK boomer, goditi la parte di mondo che puoi vedere, toccare, annusare, gustare e ascoltare perché in futuro potrebbe essere quasi impossibile farlo. Va bene, ma, per carità, non diteci che il mondo lo abbiamo guastato noi.

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