
Il counselor è un professionista del colloquio. Ha attitudine per la comunicazione; curiosità verso il mondo; attenzione a cogliere i segnali; disponibilità alle relazioni umane.
Il counselor ascolta e fa domande. Giudicare non è nelle sue corde: il suo è un approccio pragmatico ai problemi, ma non è un risolutore né un dispensatore di consigli.
Come lavora un counselor
Il suo ambito di lavoro è il confronto; i suoi attrezzi del mestiere sono le parole; lo scopo del suo impegno è portare alla luce possibilità nascoste. Se fosse un artista sarebbe uno scultore che toglie il superfluo per far emergere la forma dalla materia grezza; se fosse un artigiano sarebbe un restauratore che fa risplendere ciò che tempo e usura hanno offuscato.
Come funziona il counseling
Il colloquio di counseling è un racconto di cui tu sei protagonista e autore. Il counselor è un lettore appassionato alla tua storia che ha l’opportunità di farti delle domande, di dialogare con te, di chiederti come interagiscono i vari personaggi e qual è il filo conduttore della vicenda che stai raccontando. Lo scopo è quello di farti mettere a fuoco un aspetto poco chiaro della tua narrazione affinché tu possa osservarlo sotto una diversa luce e usare al meglio le tue risorse.
La tua intera biografia e la complessità delle tue relazioni non sono materia di colloquio: metterle in campo sarebbe come incamminarsi per un’escursione in montagna con un baule legato sulla schiena.
Come scegliere un counselor
Quello del counselor è un mestiere per vecchi: tende alla saggezza; pratica la compassione; usa l’esperienza con parsimonia; onora la differenza; valorizza ciò che c’è promuovendo la gratitudine.
Per diventare counselor occorre nutrire il desiderio di conoscere l’altro, esplorare il suo mondo e farsi testimone della possibilità di trasformazione. Un bravo counselor sa come camminare al fianco di qualcuno sincronizzando il proprio passo a quello del compagno di viaggio e gioire per le scoperte del tratto di strada che stanno percorrendo insieme.